IL SUNSì

ALESSANDRO CAPALBO

Alessandro Capalbo nasce a Torino nel 1982, da una famiglia di origini siciliane. D’estate, sin da piccolo, fa esperienza nel grande panificio di famiglia in centro a Catania. Terminati gli studi all’istituto alberghiero Colombatto di Torino, nel 2001 inizia a lavorare nella città Sabauda al ristorante San Giorgio al castello del Valentino, dove rimane per quattro anni, nel mentre partecipa ad esperienze in Valle d’Aosta per poi trascorrere due anni in Svizzera a Ginevra.
Dal 2009 diventa un pilastro importante per la brigata di uno dei più rinomati ristoranti stellati di Langa e dal 2017 ricopre il ruolo di chef all’Osteria Campamac a Barbaresco. Nel 2023 assume la guida del Sunsì Bistrot, il ristorante della tradizione de Il Boscareto Resort & Spa, dove porta la sua filosofia di cucina e il suo entusiasmo.

LA FILOSOFIA

 

La cucina del Sunsì è una cucina del territorio, che pone al centro il prodotto e lo rende principe del piatto, con un’eleganza semplice, curata, volta a esaltare ogni sapore. Ricette che affondano le radici nella tradizione – la pasta fresca fatta in casa, I sughi come una volta, le carni piemontesi – lavorate con le tecniche e la visione di oggi. Piatti buoni da mangiare e belli da vedere.

Dalle sue regioni del cuore lo Chef Alessandro trae ispirazione continua, lavorando sugli elementi fondanti delle cucine di entrambe. Al Sunsì si trova il Piemonte, con I grandi classici immancabili, con alcuni richiami al mare e alle ricette della Sicilia. Le materie prime sono sempre italiane, gli ingredienti lavorati rispettando la forma, l’identità, la stagionalità e la freschezza del prodotto.

I PIATTI

«Mi piace che un piatto colpisca l’immaginazione, che sia semplice ma al tempo stesso che provochi nell’ospite sorpresa e una grande soddisfazione. Voglio far trovare a chi si siede ai nostri tavoli quei piatti evocativi e pieni di ricordi, che non si ha voglia o tempo di preparare a casa, perché richiedono preparazioni lunghe, e che fa piacere ritrovare al ristorante.
Penso agli agnolotti, alle lumache, a una parmigiana di melanzane violette con i gamberi e la burrata o alle radici d’inverno al forno».

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