Torneremo ad accogliervi a partire dal 4 aprile.

ARTE AL BOSCARETO

IL RESORT INCONTRA L’ARTE CONTEMPORANEA

Il Boscareto Resort & Spa celebra la tradizione artistica e letteraria del territorio, arricchendo la sua ospitalità con la possibilità di indagare le suggestioni artistiche che i suoi spazi offrono.

Qui sono presentate le opere di giovani artisti e di personalità storicamente affermate nel panorama italiano e internazionale, che liberamente dialogano con l’architettura e gli spazi conviviali. Il progetto espositivo sarà in divenire, proponendo nuovi accostamenti fra opere e artisti, correnti e periodi differenti, affinché l’intimità dell’accoglienza e del riposo possano conciliare l’esperienza della vitalità dell’arte, che permetterà una più profonda contemplazione e conoscenza del nostro territorio.

Quayola

La Hall e il Bistrot Sunsì, due luminosi e convivali spazi collocati al piano terreno de Il Boscareto Resort & SPA ospitano ormai da diversi anni le opere di Quayola, media artist romano.

La serie “Remains” (2018) è un progetto tutt’ora in corso in cui l’artista utilizzò degli scanner laser ad alta precisione per catturare i paesaggi naturali a grandi risoluzioni, ottenendo dei rendering digitali che però generavano delle imperfezioni nella scansione 3D, creando formazioni ibride, a metà tra il reale e l’artificiale, il figurativo e l’astratto, il vecchio e il nuovo.

Oggi, Il Boscareto Resort & SPA in collaborazione con l’artista ha scelto di proporre una nuova serie, “Iconographies”, un progetto che si concentra sull’analisi di dipinti rinascimentali e barocchi, trasformati in complesse formazioni astratte. Le opere della serie non offrono nuove interpretazioni contemporanee dei soggetti originali, bensì indagano l’iconologia classica per creare delle versioni alternative dei dipinti.

Iconographies #20-12: Tiger Hunt after Rubens, Stampa a inchiostro, 2014

LA REI NATURA BY MICHELANGELO MAMMOLITI PER LUNETTA11

Negli spazi del ristorante La Rei Natura è presentato il secondo episodio di collaborazione fra la Galleria di arte contemporanea Lunetta11, di Mombarcaro, fondata da Francesco Pistoi e Claudia Zunino e Il Boscareto Resort & Spa.

Il comune intento dello chef Michelangelo Mammoliti e dei galleristi di trasmettere l’identità del territorio delle Langhe e delle sue materie prime prende forma in un percorso espositivo che coinvolge due giovani artisti, Ismaele Nones e Sara Cortesi, in dialogo con gli ormai storicizzati Giulio Paolini e Salvo.

Ismaele Nones

Il giovane artista si rivolge all’iconografia bizantina e in particolare alla ieraticità che la contraddistingue, rielabora scene quotidiane della gioventù contemporanea, spesso enfatizzandone la giocosità e intimità.
Il percorso espositivo si apre infatti con una tela rappresentante una scena conviviale: tre giovani mangiano e conversano intorno a una tavola non ancora imbandita, come a lasciare supporre l’atto creativo dello chef Michelangelo Mammoliti.

Ismaele Nones, A chi parlo quando parlo, Pittura acrilica su tela, 2024

Sara Cortesi

Nella sala privata de La Rei Natura è esposta l’opera “Margini” della giovane artista Sara Cortesi. Un set di posate in vetro, la cui forma richiama le foglie di erbe spontanee che crescono ai margini delle strade, nei fossati e nelle aiuole. Queste piante, un tempo utilizzate come alimenti, rappresentano un sapere antico ormai dimenticato e un’attenzione per i prodotti che la natura quotidianamente ci offre. Come quest’opera ridà importanza alle erbe trascurate, trasformandole in coltelli e posate, così la ricerca dello chef Michelangelo Mammoliti si propone di riscoprire l’elemento vegetale e sublimare la materia prima che la Terra ci offre.

Sara Cortesi, Margini, Set di 8 sculture in vetro, 2025

Giulio Paolini

Ritornando labirinticamente alla sala dell’aperitivo, troviamo una carta di Giulio Paolini, anche essa datata 1972.
In quegli anni il giovane artista, già legato al contesto torinese, intraprese una ricerca sull’immagine e sul segno orientando la propria poetica verso una dimensione concettuale. Egli richiamò l’attenzione sugli elementi costitutivi di un quadro, sullo spazio della rappresentazione e sulla prospettiva. Come afferma Tommaso Trini, in quegli anni l’artista “comincia con lo squadrare la superficie di una tela, a matita, secondo il disegno preliminare di qualsiasi disegno”.

Giulio Paolini, Francesco, Matite colorate su carta, 1972

Salvo

Salvo, artista di origine siciliana ma legato all’ambiente torinese dal 1956, inizialmente intraprese una ricerca concettuale affine a quella dell’Arte Povera nei primi anni Settanta, quando il gruppo iniziava a formarsi. La sua pratica proseguì sulla via di un “ritorno alla pittura”, che vide la massima espressione nella pittura di paesaggio, i quali colori vibranti non si pongono in contrasto con l’arte concettuale, ma anzi, ampliano le possibilità dell’opera figurativa di definire soggettivamente gli spazi aperti. Nonostante la familiarità che Salvo ebbe con le Langhe, l’opera esposta “Più tempo in meno spazio”, realizzata nel 1972, rappresenta quella tendenza teoricizzante dei primi anni della sua pratica, in cui l’utilizzo della parola è dominante e in cui non manca mai di essere incluso un rimando al classico e all’arcaico, simboleggiato dalla lapide e dalla scelta del marmo.

Salvo, Più tempo in meno spazio, Marmo inciso e dipinto, 1972

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