Tutto si basa sull’idea che un piatto debba raccontare l’identità dello chef ma anche del luogo in cui ci si trova, perché chi si siede alla tavola del ristorante deve godere di un’esperienza totalizzante ed esclusiva, che non si possa replicare altrove, e che abbia quindi un fortissimo legame con le valli e le colline di questo straordinario paesaggio.

La carta vini, curata dal sommelier Alessandro Tupputi, prende corpo prima di tutto dai vini del territorio delle Langhe, panorama vitivinicolo senza pari. Si passa poi all’Italia, alla ricerca di tutti quei piccoli produttori che rappresentano una ricchezza per il nostro paese, per poi guardare oltre confine, alla Francia, alla Spagna, all’Armenia, alla Georgia, toccando sia i grandi nomi che hanno lasciato impronte importanti nella storia dell’enologia, che i piccoli vigneron, che sono veri e propri maestri dell’arte del vino.

La nuova serra di 200 metri quadrati, posizionata accanto al viale di ingresso, è il biglietto da visita del ristorante. Assoluta novità anche l’orto che si trova nel Comune di Barolo, per la coltivazione delle materie prime vegetali, che avviene sotto la diretta supervisione dello chef insieme allo staff dedicato.